L’intervallo QT misura il tempo impiegato dai ventricoli per depolarizzarsi (complesso QRS) e per ripolarizzarsi (onda T) e si misura dall’inizio del QRS fino alla fine dell’onda T.
Il prolungamento del QT è generalmente considerato un segno di alterazione della ripolarizzazione ventricolare.
In circostanze normali la durata della ripolarizzazione ventricolare, e quindi dell’intervallo QT, dipende dalla frequenza cardiaca.
In particolare, l’intervallo QT è più lungo quando la frequenza cardiaca è più bassa, diventa più corto quando la frequenza cardiaca è più alta.
Ci sono diverse formule matematiche per “correggere” l’intervallo QT per la frequenza cardiaca (o per la durata dell’intervallo RR).
Oltre a variare con la frequenza cardiaca l’intervallo QT varia in modo significativo tra le 12 derivazioni elettrocardiografiche.
Esistono quindi un bel numero di controversie riguardanti la misura dell’intervallo QT e la correzione per la frequenza cardiaca dell’intervallo QT:
Quale derivazione elettrocardiografica deve essere utilizzata?
Si suggerisce di utilizzare qualsiasi derivazione in cui la fine dell’onda T e’ meglio visibile; o le derivazioni V2 o V3, in cui l’intervallo QT e’ in genere le più lungo; o V5 o V6, dove le onde Q e T sono meglio definibili.
Quale formula di correzione per la frequenza cardiaca deve essere impiegata?
Di solito si calcola l’intervallo QT corretto (QTc) con la formula di Bazett: QTc = QT ÷ radice quadrata dell’intervallo RR (RR espresso in secondi).
Una limitazione della formula di Bazett è che produce valori di QTc troppo “prolungati” quando la frequenza cardiaca e’ maggiore di 85 battiti al minuto.
Come in questo caso in cui la frequenza cardiaca e’ 113 bpm.
Quale è il range di normalità dell’intervallo QT e del QTc?
Il range normale per l’intervallo QT corretto per la frequenza è simile nei maschi e nelle femmine dalla nascita fino alla tarda adolescenza (0,37-0,44 sec). Negli adulti invece, le femmine hanno intervalli QT leggermente più lunghi rispetto ai maschi.
Nel 2011 la AHA e la ACC hanno raccomandato di considerare anormale un QTc> 470 ms negli uomini e > 480 ms per le donne.
Quale è l’impatto delle onde U sulla misurazione del QT?
Identificare la fine dell’onda T può essere particolarmente difficile in presenza di un’onda U.
Quale formula deve essere utilizzata in caso di fibrillazione atriale e di aritmia sinusale respiratoria?
A causa dei cambiamenti nell’intervallo RR, l’intervallo QT può variare da un battito all’altro.
Come in questo esempio, in cui la paziente è la stessa, i due elettrocardiogrammi sono stati acquisiti a pochi minuti l’uno dall’altro, ma a causa della FA il QTc varia da un battito all’altro.
Cosa fare in caso di prolungamento del QRS, che prolunga l’intervallo QT?
Nella pratica clinica, per accorgersi, con un’occhiata, che il QT è prolungato…Si può utilizzare “The Half RR Rule”.
Per “The Half RR Rule” la fine dell’onda T non deve superare la metà dell’intervallo RR tra due QRS consecutivi
La regola si applica per frequenze cardiache comprese tra 65 e 90 bpm.
…E gli intervalli QT e QTc li leggiamo gia’ calcolati….
…Dal monitor Philips…
L’algoritmo Philips DXL, a causa della variabilita’ dell’intervallo QT tra le 12 derivazioni e tra un battito e l’altro, crea 12 battiti “medi” per ogni derivazione. La varianza dei QT “medi” delle 12 derivazioni viene poi classificata dal valore più basso al più alto. Il valore mediano degli 8 “migliori” QT viene preso viene scelto per rappresentare il valore QT.
L’algoritmo Philips DXL calcola l’intervallo QT corretto (QTc) con la formula di Bazett.
QTc = QT ÷ radice quadrata dell’intervallo RR (in sec)
Un intervallo QTc di più di 0,45 secondi è considerato prolungato negli uomini.
Come in questo caso…QTc 468 msec….
Un intervallo QTc di più di 0,47 secondi è considerato prolungato nelle donne
In questo caso QTc di 511 msec…
Un QTc> 500 ms è considerato gravemente alterato sia per gli uomini e che per le donne.
Come in questo caso, QTc di 540 msec…
A seconda della causa del prolungamento dell’intervallo QT, il prolungamento della ripolarizzazione ventricolare può portare ad aritmie ventricolari sintomatiche e quindi ad un aumentato rischio di morte cardiaca improvvisa.
La Torsione di punta (TdP) è una forma di tachicardia ventricolare polimorfa (VT) che si verifica nel contesto di un intervallo QT prolungato.
Caratteristiche tipiche della TdP sono, oltre ad un prolungamento intervallo QT, soprattutto nell’ultimo battito sinusale precedente all’insorgenza dell’aritmia, una frequenza ventricolare di 160-250 battiti al minuto, intervalli RR irregolari e una rotazione dell’asse del QRS di 180 gradi ogni 5-20 battiti. La TdP di solito è di breve durata e termina spontaneamente. Tuttavia questi episodi, ripresentandosi in rapida successione, potenzialmente possono degenerare in fibrillazione ventricolare e in morte cardiaca improvvisa.
Ultimi post di Maria Luisa Ruberto (vedi tutti)
- PROFILASSI ANTIBIOTICA DELLE INFEZIONI CHIRURGICHE - Dicembre 27, 2019
- OSSIGENOTERAPIA E BPCO. 8 ACCORTEZZE DA ADOTTARE IN AMBITO PREOSPEDALIERO - Giugno 30, 2019
- PONV. PUNTEGGI DI RISCHIO E LINEE GUIDA - Giugno 15, 2019